
Se sei cresciuto con il mito del poliziotto anni 80, tra giubbotti in pelle, auto sgangherate e criminali con baffi sospetti, The Precinct è il videogioco che stavi aspettando. Fallen Tree Games ci riporta in una città piena di crimini, inseguimenti e dialoghi da VHS, in un titolo che mescola sandbox, arcade e simulazione poliziesca con un gusto tutto retro.
Allacciate le cinture e preparatevi, perchè in The Precinct, la legalità è opzionale… ma solo per i sospettati.
Benvenuti ad Averno City
Immagina una città dove ogni incrocio nasconde un reato e ogni turno inizia con un caffè americano e una lista di emergenze da gestire. Averno City è il teatro d’azione di The Precinct, un luogo fittizio ma fin troppo verosimile, dove il nostro alter ego digitale muove i primi passi da recluta della polizia. Obiettivo? Fare carriera senza farsi sparare, possibilmente.
Il gioco ci mette subito al volante con la libertà di scegliere come e dove pattugliare. I casi vanno da furti d’auto a bande armate fino a emergenze imprevedibili che ti fanno rimpiangere le multe per divieto di sosta.
Gameplay tra badge e adrenalina
The Precinct sorprende per la quantità di possibilità a disposizione del giocatore. Ogni fermo può diventare un’indagine: controlli i documenti, verifichi precedenti, ispezioni l’auto… e non sai mai se ti trovi di fronte a un semplice automobilista o a un ricercato con un arsenale nel baule.
Le meccaniche sono semplici da apprendere ma offrono una profondità insospettabile. Il sistema di scelta delle azioni tramite ruota è intuitivo, e i vari scenari (dalla rissa nel vicolo alla rapina in banca) si gestiscono con un mix di sangue freddo e prontezza tattica.
E sì, puoi inseguire sospetti a piedi, in auto o con il supporto di rinforzi via radio. Se ti è sempre mancato un tasto per urlare “fermo o sparo!”, eccoti accontentato.
La città vive (e risponde)
A livello visivo, The Precinct punta su una visuale isometrica dal gusto vintage, ma non lasciarti ingannare: Averno City è piena di dettagli. Ogni quartiere ha il suo stile, ogni NPC si comporta in modo coerente e l’intero mondo di gioco trasmette la sensazione di trovarsi in un poliziesco interattivo, più che in un semplice videogioco.
La città evolve nel tempo, sbloccando nuove aree, casi principali e missioni secondarie sempre più pericolose. E c’è anche una trama, con tanto di casi “grossi” da risolvere e colpi di scena degni di una puntata doppia di Law & Order.
Difetti? Qualcuno, ma gestibili (senza chiamare i rinforzi)
Non è tutto oro quello che lampeggia. Il sistema di puntamento nei conflitti a fuoco può risultare legnoso, la IA non sempre brilla e manca una certa varietà musicale che avrebbe fatto bene all’atmosfera. Ma nulla che comprometta l’esperienza generale, che resta solida e divertente, soprattutto per chi ama i giochi sandbox con una forte componente narrativa.
Il verdetto
The Precinct non è solo un omaggio nostalgico: è un gioco con una propria identità, che riesce a mixare umorismo, tensione e libertà d’azione in un pacchetto sorprendentemente coerente. È il tipo di titolo che ti fa iniziare la partita per “solo mezz’ora” e ti ritrovi due ore dopo a inseguire un sospetto con un piede fuori dal finestrino della tua auto di pattuglia.
Un debutto convincente per Fallen Tree Games, che dimostra come anche con risorse contenute si possano creare mondi vivi, interessanti e divertenti da esplorare, sirena accesa o meno.
VOTO 7/10
Pro
- Atmosfera anni 80 perfettamente ricreata
- Averno City viva, dettagliata e reattiva
- Libertà d’azione e varietà di missioni
- Sistema di indagine accessibile ma profondo
- Narrazione leggera ma efficace, con colpi di scena
Contro
- Sistema di puntamento un po’ legnoso
- Intelligenza artificiale migliorabile
- Colonna sonora poco varia
- Alcune situazioni possono diventare ripetitive sul lungo periodo