
Il villaggio è stato comunque distrutto, ma ora in 16:9
Dopo aver riportato alla ribalta il primo capitolo, Capcom rianima uno dei suoi titoli più iconici dell’era PlayStation 2 con una remaster dedicata a Onimusha 2: Samurais Destiny. A oltre vent’anni dalla sua uscita originale, il secondo episodio della saga torna con una veste grafica aggiornata, pensata per le piattaforme moderne, ma senza tradire lo spirito che lo ha reso un cult tra gli amanti dell’azione, del folklore giapponese e dei demoni assetati di sangue.
Un nuovo protagonista, una nuova vendetta
Il protagonista di questa avventura è Jubei Yagyu, uno spadaccino il cui villaggio è stato distrutto dalle forze demoniache comandate da Nobunaga Oda. Spinto dal desiderio di vendetta e legato al clan mistico degli Oni, Jubei intraprende un viaggio unico alla ricerca di cinque sfere magiche, ognuna in grado di conferirgli poteri sovrannaturali.
La narrativa, pur mantenendosi lineare, si arricchisce grazie alla presenza di diversi personaggi secondari con cui è possibile interagire e creare legami, influenzando lo sviluppo della trama e persino l’esito di alcune battaglie.
Sistema di gioco classico con qualche novità
Il gameplay resta ancorato alla formula classica della serie: esplorazione, combattimenti in tempo reale, risoluzione di enigmi ambientali e raccolta di anime necessarie per potenziare armi e abilità. Il sistema Issen, basato sul tempismo perfetto per sferrare colpi critici, torna in tutta la sua gloria, offrendo soddisfazione ai giocatori più tecnici.
Una delle principali novità è rappresentata dall’interazione con i co-protagonisti. Offrendo loro determinati oggetti, si può guadagnare il loro supporto in battaglia, sbloccare eventi opzionali e modificare parte della narrazione. È un elemento che dona varietà e rigiocabilità, spingendo a completare più volte l’avventura per scoprirne ogni sfumatura.
Una remaster che rispetta le origini
Dal punto di vista tecnico, Onimusha 2 si presenta con uno stile che mescola vecchio e nuovo. I fondali prerenderizzati, seppur datati, risultano ancora affascinanti grazie alla cura artistica, mentre i modelli dei personaggi sono stati leggermente migliorati. Il supporto all’alta definizione e all’aspect ratio 16:9 rende l’esperienza visivamente più gradevole, anche se alcuni elementi – come le cutscene e l’interfaccia – mostrano inevitabilmente il peso degli anni.
La possibilità di passare dai controlli originali con croce direzionale a quelli moderni con levette analogiche rende l’azione più fluida, mentre i salvataggi automatici offrono una maggiore accessibilità rispetto all’edizione originale. Il doppiaggio giapponese con sottotitoli in italiano è un’aggiunta graditissima per chi vuole immergersi ancora di più nell’atmosfera del Giappone feudale.
Longevità e contenuti extra
La campagna principale può essere completata in circa otto ore, ma chi vuole esplorare ogni possibile ramificazione narrativa e scoprire i contenuti extra avrà di che divertirsi. Non mancano torri opzionali, armi segrete, e un livello di difficoltà avanzato pensato per i giocatori più esperti, inclusi quelli che amano le sfide no damage.
Inoltre, al termine dell’avventura, il gioco propone uno schema che riassume le possibili varianti della storia, invogliando a rigiocare per ottenere tutti i finali alternativi.
Un samurai intramontabile
Onimusha 2: Samurai’s Destiny è una remaster rispettosa, che riesce a modernizzare un grande classico senza tradirne l’identità. Pur senza introdurre rivoluzioni, Capcom confeziona un titolo solido, accessibile e ancora capace di coinvolgere grazie alla sua miscela di azione, narrativa e atmosfera unica. Un must per i nostalgici, ma anche un ottimo punto di partenza per chi vuole scoprire una delle saghe più affascinanti nate nei primi anni 2000.
VOTO 7.5/10
Pro
- Stile visivo fedele
- Interazione con i personaggi secondari
- Controlli aggiornati
- Esperienza accessibile
Contro
- Limiti tecnici evidenti
- Fondali statici
- Assenza di veri extra moderni