
Un indie apparentemente tranquillo si trasforma in un viaggio emozionale tra solitudine, abbandono e identità. Benvenuti nel mondo di Copycat, sviluppato da Spoonful Of Wonder e giocato nella nostra prova su Xbox.
Una storia felina dal cuore umano
Copycat si presenta inizialmente come un gioco rilassante in cui vestiamo i panni – o meglio, il pelo – di una gattina domestica di nome Dawn. Ma sotto questa superficie morbida si cela una trama intensa e profonda, capace di colpire nel cuore anche i giocatori più smaliziati.
Dawn è una gattina dal passato difficile, adottata da un rifugio da Olive, un’anziana signora dal cuore buono. All’inizio diffidente e timorosa, la micetta conquista lentamente fiducia, aprendo le porte a un gameplay che unisce semplicità e significato.
Gameplay essenziale ma efficace
Il gioco si sviluppa attraverso una combinazione di quick time event e comandi base, con un focus sulla tempistica e sulle combinazioni da premere entro un limite. Niente di troppo complicato, ma abbastanza da tenere il giocatore coinvolto.
Durante l’avventura, Dawn dimostra un carattere deciso e un sogno grande: diventare come i maestosi felini visti in televisione. Tuttavia, quando Olive si sente male e Dawn fugge, la realtà prende una piega amara. Al suo ritorno, scopre che il suo posto è stato preso da un altro gatto identico a lei. Da qui inizia un viaggio alla scoperta di sé e del vero significato di casa.
Narrativa e ambientazioni oniriche
Uno degli elementi più riusciti di Copycat è la narrazione: i pensieri di Dawn appaiono a schermo, creando una connessione immediata con il giocatore. A fare da cornice, un narratore televisivo che funge da flusso di coscienza della protagonista.
Le ambientazioni spaziano tra paesaggi urbani ispirati all’Australia e sogni ambientati nella savana africana, riflettendo il conflitto interiore di Dawn tra realtà e aspirazioni.
Comparto tecnico e audio
Tecnicamente, Copycat non brilla per grafica o effetti speciali, ma si dimostra stabile e solido durante tutta la durata dell’esperienza. Il framerate resta costante, così come la qualità della narrazione.
La colonna sonora, pur non essendo vasta, riesce a distinguere efficacemente i diversi ambienti: suoni urbani per le scene nella città e atmosfere tribali per la savana. Un piccolo ma efficace tocco che amplifica l’immersione.
Breve ma toccante
Copycat si completa in circa due ore e non presenta particolari difficoltà. Ma la sua forza non sta nella durata né nella complessità, bensì nel messaggio che lascia. È un titolo che parla di crescita, di scelte, di identità. E lo fa con delicatezza, senza mai forzare la mano.
Conclusioni
Copycat è una piccola perla narrativa, perfetta per chi cerca un gioco breve ma capace di lasciare un segno. La storia di Dawn, con la sua dolcezza e le sue fragilità, riesce a toccare corde profonde e a far riflettere su temi universali come l’appartenenza e il cambiamento.
Consigliato a chi ama le storie ben raccontate, gli indie di carattere e – ovviamente – i gatti.
VOTO 7.5/10
Pro
- Storia toccante e ben scritta
- Forte empatia con la protagonista
- Ambientazioni originali e ben curate
- Ottimo ritmo narrativo
- Buon uso della colonna sonora
Contro
- Gameplay limitato e poco vario
- Tecnicamente modesto
- Durata molto breve (circa 2 ore)
- Assenza di reale sfida