
Quando apro un nuovo gioco MotoGP, mi siedo sempre con una strana combinazione di entusiasmo e scetticismo. Lo so che, ormai, ogni anno è un po’ come rientrare nello stesso circuito: le curve le conosci già, ma speri sempre che stavolta ci sia qualcosa che ti sorprenda davvero.
MotoGP 25, dopo diverse ore passate in sella, mi ha dato esattamente questa sensazione: non è una rivoluzione, ma finalmente è un gioco che ti permette di vivere il moto mondiale a 360 gradi con gli amici di tutto il mondo senza dover scendere a compromessi.
Mai più soli
Parto dal multiplayer, perché qui Milestone ha messo a segno un colpo importante: il crossplay funziona e si sente. Giocare su Xbox e ritrovarsi in pista con amici su PlayStation o PC, senza sforzi, è fluido e immediato. Una cosa che, onestamente, aspettavamo da tempo. Certo, niente Switch (e probabilmente non arriverà mai), ma già così è un bel passo avanti. Le modalità Ranked e LiveGP tornano uguali, solide ma un po’ stanche: lì forse avrei voluto qualcosa in più, qualche spinta a rinnovare il format.
Vivi la tua storia nella Moto GP
Il cuore del gioco, però, resta la carriera, e qui posso dire senza esitazioni che Milestone si è data da fare. Le nuove sfide 1v1 cambiano tanto l’approccio. Non sei più incastrato continuamente in una sequenza di gare tutte uguali: decidi tu chi sfidare, se puntare a diventare il leader della tua squadra o a guadagnare la stima di altri team. Ti senti più pilota e meno passivo osservatore, finalmente.
Anche i debrief con l’ingegnere dopo ogni gara mi hanno sorpreso positivamente. È bello rientrare ai box, raccontare cosa non va sulla moto e vedere che le modifiche non sono più solo numeri su una schermata, ma una conversazione reale. Per me, è una delle cose che dà più vita alla carriera, e infatti mi sono ritrovato a curare lo sviluppo della mia moto con molta più attenzione.
Nuove chicche
Per spezzare la noia, rispetto all’edizione dello scorso anno sono state inserite anche tre nuove discipline per spezzare un po’ la routine tra i Gran Premi. Le minibike fanno davvero sorridere per i primi dieci minuti, ma poi diventano un po’ fiacche. Il Motard, invece, l’ho trovato davvero divertente: derapate su asfalto, quel pizzico di sbandata gestibile che ti fa sentire come un funambolo senza perdere il controllo. Il Flat Track, al contrario, mi ha fatto sudare. È tosto, serve tanta pazienza e sensibilità sul gas. Bello quando ingrani, ma faticoso arrivarci. Insomma, buona varietà, ma solo il motard mi ha davvero appagato nel tempo.
Niente più buccia di banana
Dove MotoGP 25, secondo me, fa il salto vero rispetto al passato è nella fisica. Se avete giocato il 24, sapete quanto fosse frustrante: un pelo di troppo sul freno o sul gas e ti trovavi catapultato come se avessi pestato una buccia di banana. Quest’anno, la storia cambia. Le moto sono più stabili, più prevedibili. Nelle staccate pesanti, il retrotreno resta giù, e anche in ingresso curva non sembra più di dover domare un toro imbizzarrito. Occhio però, non è diventato un arcade mascherato: il gas in uscita curva è ancora una bestia, ma gestibile.
Gioca come vuoi
A proposito di arcade, ti confesso una cosa: quando ho visto la nuova modalità, l’ho snobbata senza pensarci due volte. Mi sembrava la classica scorciatoia per chi non voleva impegnarsi troppo. Poi, però, l’ho provata… e non sono più riuscito a staccarmene. Finalmente puoi concentrarti davvero su quello che conta – le traiettorie, i punti di frenata, il duello con gli avversari – senza quella continua ansia di finire a terra per un niente.
Non è un trucco facile: le moto restano vive, reattive, con tutta la fisica che ti aspetti, ma ti toglie di dosso quella severità che negli ultimi capitoli aveva reso tutto quasi snervante. È un po’ come quello che si poteva ottenere smanettando con le opzioni di accessibilità l’anno scorso, solo che stavolta funziona bene, sempre e ovunque. Ok, ti leva l’usura gomme e il consumo carburante, ma la leggerezza che restituisce, soprattutto in carriera, vale tutto il prezzo del biglietto.
Sul fronte sviluppo moto, mi è piaciuta l’idea di limitare gli upgrade in base alla casa costruttrice, un po’ come succede con il tempo in galleria del vento nella F1.
Così le squadre più piccole hanno davvero una chance di crescere senza farsi schiacciare. Peccato per la telemetria: è lì, ma non serve a nulla. Non puoi confrontare i tempi tra i giri, quindi capire se una modifica è davvero efficace è un terno al lotto. Un vero peccato perchè ci sarebbe voluto così poco.
Bello e ricco
Visivamente, MotoGP 25 si presenta bene, grazie all’Unreal Engine 5. Non aspettatevi miracoli, però, rispetto allo scorso anno. Le piste sono dettagliate, i riflessi più naturali, ma alcune texture mostrano ancora il fianco. L’audio, invece, è una bomba. I motori suonano pieni, profondi, e ogni marcia, ogni staccata ti arriva nelle orecchie con una precisione che prima mancava.
Anche a livello di contenuti non ci si può lamentare. Tutti i piloti e le moto della stagione 2025 ci sono, Moto2 e Moto3 comprese. Sono rimasti circuiti leggendari come Brno (sempre un piacere correre lì), a cui si aggiungono nuove piste come Balaton Park, Sokol e KymiRing. Balaton, onestamente, non mi ha fatto impazzire: piatta e piena di chicane, non è memorabile. Sokol e KymiRing sono interessanti, anche se un po’ strani da vedere in gara visto che nella realtà non ci hanno mai corso. Ma per chi ama la varietà, sono aggiunte gradite.
Il MotoGP più riuscito di sempre, ma senza la fuga decisiva
Alla fine dei conti, MotoGP 25 è il miglior MotoGP degli ultimi anni, su questo non ho dubbi. Non c’è una feature che ti cambia la vita, ma la somma di tante piccole migliorie rende tutto l’insieme più fluido, più godibile, sia in solitaria che con gli amici.
Se avete il 24 e vi trovate bene, non è obbligatorio l’upgrade. Ma se volete l’esperienza più completa e aggiornata della serie, questo è il capitolo giusto. Io, personalmente, dopo averlo provato… indietro non ci torno più.
VOTO 8.5/10
Pro
- Crossplay solido
- Fisica stabile
- Modalità Arcade
- Buona varietà di contenuti
- Audio dei motori
Contro
- Modalità multiplayer Ranked e LiveGP
- Le minibike stancano in fretta
- Telemetria ancora mal sfruttata