
Nel periodo che ha preceduto il lancio di Pocket Bravery, è stato interessante osservare come Statera Studio abbia coinvolto attivamente la community dei picchiaduro durante tutto il percorso di sviluppo. Tra diari di sviluppo, tornei dimostrativi agli eventi esports brasiliani e un continuo dialogo con i fan, l’amore per il genere era evidente.
Il risultato? Un picchiaduro 2D che, dietro l’aspetto tenero in stile Super Deformed, nasconde un sistema di combattimento sorprendentemente profondo. La grande domanda è: uno studio senza esperienza nei giochi di combattimento può soddisfare sia i fan hardcore da frame-counting che i giocatori più casual?
Carino sì, ma anche tosto
A prima vista, Pocket Bravery sembra il classico gioco di combattimento a pixel art ispirato a Pocket Fighter di Capcom: personaggi stilizzati, combo semplificate, atmosfera scanzonata. Ma attenzione, qui non siamo davanti a un semplice clone.
Pocket Bravery prende quel look super deformed e lo arricchisce con un sistema di combattimento profondo, pensato seriamente per il competitivo. La partecipazione di Statera Studio a eventi esports suggerisce che il loro obiettivo era chiaro fin dall’inizio: creare un picchiaduro per veri intenditori.
Sistema di combattimento sorprendente
Dimentica i comandi ultra semplificati. Pocket Bravery offre un sistema che ricorda i King of Fighters post-anni 2000: grande enfasi sulle combo, pressing continuo sull’avversario e il classico layout a quattro pulsanti.
In più, ogni personaggio ha mosse speciali elementali che aggiungono un ulteriore livello di strategia. Il sistema Break ti permette di liberarti da situazioni disperate, e le mosse di disperazione, attivabili sotto il 30% di vita, sono spettacolari sia visivamente che in termini di efficacia.
Tuttavia, eseguire il Break è difficilissimo e spesso finisci incastrato all’angolo senza via di fuga. Anche a difficoltà basse, la CPU sembra un ninja: grabba e combatta come se avesse mille frame di vantaggio. I hitbox delle prese, poi, sembrano fatti con l’elastico, specialmente contro personaggi come Hadassa.
Modalità a volontà
Se pensavi che Pocket Bravery offrisse solo Arcade e Multiplayer, ti sbagliavi di grosso. Oltre al classico arcade mode, c’è la modalità Sopravvivenza, Time Attack, Trials, e modalità sbloccabili come Rainbow Edition e Hot Pursuit.
Il Story Mode invece cerca di essere una sorta di visual novel interattiva, con tante sequenze illustrate e pochi veri combattimenti. L’idea è interessante, ma il ritmo lento e l’eccesso di dialoghi rischiano di farti sbadigliare tra un match e l’altro.
La vera anima del gioco rimane comunque l’Arcade, dove impari a conoscere i dodici personaggi e, grazie al tutorial Combo Kitchen, puoi padroneggiare il sistema di combattimento in modo approfondito.
Giro del mondo a suon di mazzate
Ogni personaggio di Pocket Bravery ha uno stile unico ispirato alla propria terra d’origine. Il doppiaggio, anche se a volte un po’ altalenante in termini di qualità audio, dà un tocco di autenticità in più.
Peccato che il roster non sia perfettamente bilanciato: alcuni personaggi si apprendono in un lampo, altri sembrano progettati apposta per farti sudare sangue. Non è un difetto grave, ma di sicuro il gioco strizza l’occhio a chi ha pazienza e voglia di approfondire.
Pixel art da applausi
Lo stile Super Deformed è una scelta rischiosa, ma Pocket Bravery riesce a farlo funzionare. Le cutscene sono carine, ma è durante i combattimenti veri che il gioco dà il meglio di sé: animazioni fluide, personaggi enormi a pixel art e special davvero spettacolari.
Ogni colpo, ogni combo, ogni mossa speciale è una festa per gli occhi. La cura per il dettaglio è evidente e rende ogni match un piccolo spettacolo.
Multiplayer: o sei pro o sei spacciato
Il lato competitivo di Pocket Bravery è una lama a doppio taglio. Se giochi online, preparati: troverai principalmente veterani dei picchiaduro pronti a demolirti senza pietà. Non è chiaro se sia colpa del matchmaking o della base utenti ancora ridotta, ma l’impressione è che gli utenti occasionali vengano trasformati in sacchi da boxe nel giro di pochi secondi.
Un vero peccato, perché offline Pocket Bravery riesce a essere accessibile a tutti.
Una perla inaspettate nel mondo dei picchiaduro
Pocket Bravery è un omaggio appassionato ai picchiaduro classici, creato da veri amanti del genere per chi vuole un’esperienza intensa e stratificata. Nonostante qualche problema di bilanciamento, hitbox ballerine e Story Mode sottotono, il gioco ha tutto il potenziale per diventare un cult nella scena competitiva. Il supporto attivo da parte di Statera Studio fa ben sperare per un futuro di patch e miglioramenti.
Se ami i picchiaduro e non ti spaventa una curva di apprendimento tosta, Pocket Bravery ti regalerà tante soddisfazioni a suon di combo e pixel art.