
Quando Eastasiasoft ha annunciato la serie Tiny Pixel, ispirata ai classici arcade e console, nessuno si aspettava che il primo titolo fosse uno sparatutto verticale vecchia scuola. Eppure eccoci qui: astronavi? No. Cavalchi una hoverbike ninja sparando insettoni spaziali. La pixel-art è piccola, il prezzo è mini, ma la difficoltà? Quella cresce come una pianta carnivora dopo un temporale radioattivo.
Due tasti, una katana e venti ondate di disperazione
In Ninpo Blast hai due attacchi: un colpo concentrato potente e uno a raggio ampio ma debole. Spoiler: userai quasi sempre quello concentrato, che diventa più largo man mano che lo potenzi. Il tuo obiettivo? Sopravvivere a 20 ondate di nemici insettoidi, schivando proiettili come se fossi in una sala giochi dell’87 con una sola moneta da 100 lire in tasca.
Ogni fine ondata ti attende un boss casuale (sei in totale), e se ti trovi circondato, puoi sempre usare la tua katana speciale per pulire lo schermo in un colpo solo – un po’ come tirare lo sciacquone in mezzo all’inferno.
Upgrade permanenti e difficoltà adattiva: benvenuti all’inferno meritocratico
Gli upgrade si ottengono raccogliendo ingranaggi: potenzi armi, aumenti la salute, sblocchi nuovi fondali o modelli di hoverbike (spoiler: cambiano solo l’aspetto). Ma attenzione: più ti potenzi, più il gioco si incattivisce. I nemici sparano di più, arrivano in gruppo, i boss diventano dei puzzle infernali in pixel. Non puoi semplicemente grindare e dominare – qui serve abilità vera.
E quando hai sbloccato tutto? Entra in gioco la modalità più difficile, ed è lì che le classifiche online iniziano a fare sul serio.
Poca varietà, tanto caos (e farfalle esplosive)
Il livello di design è minimalista: la schermata è stretta e compatta (puoi ruotarla di 90 gradi per una finta modalità Tate, se ti senti pro), e bastano pochi nemici per farti finire nei guai. Alcuni ti arrivano addosso da sotto mentre schivi raffiche dall’alto. Tradotto: muori. Spesso. E in modi subdoli.
Il gioco non è impossibile, ma ti tiene sempre sulle spine. E no, non hai praticamente tempo d’invulnerabilità tra una morte e l’altra. È tutto parte del pacchetto sadico-chibi di Ninpo Blast.
Conclusione: piccolo, letale, retrò
Ninpo Blast non rivoluziona nulla, ma fa bene il suo lavoro: gameplay solido, difficoltà che cresce con te, un po’ di strategia e tanta azione frenetica. Peccato solo per la poca varietà dei nemici: dopo un po’, senti il bisogno di qualcosa in più oltre a onde e onde dello stesso sciame infernale.
Se sei fan del genere shmup retrò, ti divertirai (e morirai) parecchio. E se questa è solo la prima uscita della serie Tiny Pixel, Eastasiasoft ha già messo il primo mattoncino per un piccolo culto arcade da tenere d’occhio.