
RPM Road Punk Mayhem è uno di quei giochi che non ti danno tregua nemmeno per un secondo. Non ci sono tutorial, niente istruzioni, nessuna mano tesa: sei tu, il tuo veicolo e un inferno verticale di proiettili, esplosioni e heavy metal che ti martella le orecchie mentre cerchi disperatamente di non morire. Ed è proprio in questa brutalità che si nasconde il suo fascino.
Con un’estetica post-apocalittica carica di fumo, metallo arrugginito e colori al neon, il gioco sprigiona adrenalina fin dal primo istante. Gli sviluppatori non si sono limitati a prendere un classico sparatutto a scorrimento verticale e metterci sopra una skin punk: RPM ha delle meccaniche uniche che lo rendono sia spietato che affascinante. Lo schermo di gioco, ad esempio, è ristretto a una corsia centrale molto stretta, rendendo ogni movimento una questione di precisione millimetrica. L’ideale sarebbe giocarci in modalità verticale, ma anche su un normale monitor il senso di oppressione e pericolo rimane intatto.
Una delle particolarità più interessanti è la gestione del fuoco. Tenendo premuto il tasto di sparo si ottiene una potenza maggiore ma al costo di una velocità di movimento ridotta. Dopo un po’ di prove, si scopre che esistono in realtà due comandi di fuoco diversi: uno più potente ma lento, l’altro più veloce e adatto a chi preferisce mantenere alta la mobilità. Nulla però viene spiegato direttamente, e tutto va imparato attraverso tentativi, errori e inevitabili esplosioni. E se pensavi che bastasse imparare a sparare, ti sbagli di grosso.
Il vero cuore del gameplay sta nel sistema di teletrasporto. Una barra che si ricarica lentamente ti permette, premendo un tasto al momento giusto, di rallentare il tempo e spostarti istantaneamente in un punto a tua scelta entro un’area delimitata. Questa meccanica diventa fondamentale per sopravvivere, soprattutto quando lo schermo si riempie di nemici e ostacoli non distruttibili. Eppure, anche questa funzione non viene spiegata: la impari solo quando il gioco decide che è il momento di metterti alla prova, ad esempio facendoti affrontare un muro di spuntoni indistruttibile che puoi superare solo con un teletrasporto ben calibrato.
Il livello di difficoltà è altissimo, e non c’è da aspettarsi pietà. Ogni partita comincia con tre vite e un numero limitato di continue, il che significa che verrai spazzato via molte volte prima ancora di vedere il primo boss. Ma qui sta il bello: ogni sconfitta diventa una lezione, ogni partita un piccolo passo avanti verso la padronanza totale del gioco. I boss, poi, sono scontri estenuanti, vere e proprie prove di resistenza che richiedono tempismo perfetto, strategia e tanto sangue freddo. Per i più competitivi, una classifica online alimenta il desiderio di migliorarsi e battere i punteggi degli altri giocatori, grazie anche a un sistema di combo che premia chi riesce a uccidere più nemici in rapida successione.
A rendere il tutto ancora più coinvolgente è la colonna sonora, un concentrato di metal ad alto voltaggio che amplifica la tensione e rende ogni partita una corsa sfrenata. Il tutto condito da uno shake dello schermo che, unito al sonoro e alla grafica frenetica, ti fa sentire veramente al centro dell’azione. Certo, non è un gioco per chi cerca relax o vuole una sfida “gentile”: RPM è feroce, diretto, senza fronzoli.
Il prezzo contenuto lo rende un piccolo azzardo che vale la pena di correre, soprattutto per chi ama gli arcade hardcore e i bullet hell senza compromessi. Non è perfetto – qualche informazione in più sui comandi non avrebbe guastato – ma riesce comunque a conquistare con la sua identità forte e il suo ritmo indiavolato. Chi è pronto a morire e rinascere cento volte, troverà in RPM Road Punk Mayhem una scarica di energia pura.