
Teppo and The Secret Ancient City è il tipo di gioco che riesce a scatenare una forte sensazione di nostalgia, ma che nel profondo si rivela anche un po’ privo di mordente. La sua grafica in stile pixel art e una struttura che ricalca i platform classici, si presentano come un tributo ai giochi d’avventura degli anni ’90, ma con qualche difetto che rende il gioco meno memorabile.
Alla Scoperta della Città Perduta: Obiettivi e Avventure di Teppo
La trama del gioco racconta l’avventura di Teppo, un intrepido esploratore che parte alla ricerca di un’antica città leggendaria, sepolta nel tempo e colma di tesori e segreti. L’obiettivo principale è raccogliere abbastanza gemme preziose in ogni livello per sbloccare l’uscita e proseguire verso la scoperta della città perduta. Lungo il percorso, Teppo affronta pericoli come trappole nascoste, creature ostili e puzzle ambientali che metteranno alla prova le sue abilità. Armato di un boomerang, bombe e un fucile che deve trovare durante il viaggio, il protagonista esplora ambienti diversificati e supera ostacoli per avvicinarsi al suo obiettivo finale: raggiungere la città antica e affrontare Tanaca Wanax, il guardiano del tesoro. La narrazione, pur semplice, offre un contesto avventuroso che sostiene il gameplay, mantenendo l’attenzione sul completamento delle sfide e l’esplorazione.
Un Gameplay da Manuale, Ma Poco Innovativo
Il gameplay di Teppo and The Secret Ancient City è un tuffo diretto nei classici platform a scorrimento laterale: il nostro protagonista fa largo tra nemici, ostacoli e puzzle in un viaggio attraverso livelli ampi e ben strutturati. La possibilità di usare boomerang, bombe e un fucile rende il tutto più interessante, ma la sensazione generale è che il gioco non riesca a fare qualcosa di veramente nuovo. La struttura del gioco è funzionale, ma ripetitiva, con un certo livello di backtracking che, seppur non fastidioso, rallenta l’esperienza. La difficoltà è altalenante: alcuni passaggi sono più frustranti che stimolanti, dovuti a trappole che appaiono improvvisamente, spesso causando morti ingiuste. Teppo non sempre risponde come dovrebbe ai comandi di salto, e questo a volte rende la giocabilità più imprecisa di quanto si vorrebbe.
Un Design Visivo Senza Guizzi Creativi
La grafica pixel art di Teppo and The Secret Ancient City è un’interpretazione ben realizzata degli stilemi rétro, purtroppo però la verità è che non aggiunge nulla di nuovo al genere. Ogni livello è visivamente distinto, ma la palette di colori e il design degli ambienti sono piuttosto generici. Questo porta a una certa stanchezza visiva, poiché, pur essendo ben progettato, il gioco non si differenzia abbastanza da tanti altri titoli dello stesso tipo. Inizialmente, la grafica sembra interessante, ma con il passare del tempo diventa evidente che manca un vero colpo d’occhio che lo faccia risaltare. Il menu principale con il filtro pixelato è una scelta stilistica che non mi ha convinto e ha dato una cattiva prima impressione.
Un Soundtrack Orecchiabile, Ma Che Si Ripete Troppo
La colonna sonora è probabilmente l’aspetto che ho apprezzato di più in Teppo and The Secret Ancient City. Nonostante le tracce si ripetano un po’ troppo, sono abbastanza orecchiabili e si adattano perfettamente all’atmosfera avventurosa. La musica accompagna l’esperienza di gioco in modo piacevole, suoni ed effetti sono basici ma non fastidiosi. Tuttavia la mancanza di una colonna sonora più variegata e l’assenza di voci rende l’intera esperienza sonora meno memorabile di quanto avrei sperato.
Difficoltà e Boss: Un Viaggio che Finisce Senza Acuti
Il combattimento contro il boss finale, Tanaca Wanax, è uno dei momenti più deludenti del gioco. Nonostante le aspettative, si rivela essere una battaglia piatta, in cui bisogna schivare nemici e colpire il boss, ma la gestione dei colpi sembra essere casuale e poco soddisfacente. La narrativa si impegna a costruireun’atmosfera interessante intorno a questo scontro finale, ma la realtà è che la battaglia è un po’ forzata e non all’altezza delle premesse. Questo sentimento di “mancanza di mordente” si estende anche a tutta l’esperienza, che purtroppo non riesce a lasciare un segno forte.
Per concludere, Teppo and The Secret Ancient City è un platform che fa il suo lavoro senza eccessi: è divertente per i fan dei giochi rétro, ma non offre nulla di particolarmente innovativo. È un titolo che può intrattenere per qualche ora, ma di certo non rimarrà nei cuori dei giocatori una volta finito.
VOTO 6/10
Pro
- Meccaniche di gioco semplici ma divertenti, perfette per gli appassionati di platform rétro.
- Livelli ben strutturati con un buon grado di esplorazione e puzzle.
- Colonna sonora orecchiabile, nonostante la ripetitività.
- Design dei personaggi e dei nemici decente, con una buona varietà nelle abilità di Teppo.
Contro
- Grafica e design dei livelli poco originali, con scarsa differenziazione tra i biomi.
- Difficoltà mal bilanciata e meccaniche di salto imprecise che provocano frustrazione.
- Il boss finale è deludente e non soddisfa le aspettative.
- La narrativa è superficiale e non aggiunge alcuna profondità al gioco.
- Mancanza di un elemento distintivo che lo faccia emergere tra i tanti platform del genere.