
Dimenticate il solito scenario post-apocalittico fatto di robot o zombie: Smells Like a Mushroom ci catapulta in un futuro in cui le verdure hanno preso il controllo dell’universo e combattono contro funghi parassiti malvagi. Sì, avete capito bene: funghi cattivi. Il protagonista? Una carota soldato chiamata Carrotado. Non è esattamente il tipo di gioco che ci si aspetta di trovare…ma questa sua stranezza è il vero biglietto da visita!
Il gioco è stato sviluppato da un trio di studi: Red Limb Studio, Fatal Error, e Destructive Creations. Questa collaborazione ha portato alla creazione di un titolo che si distingue per il suo umorismo stravagante e il gameplay fuori dagli schemi. Ognuno di questi studi ha infatti contribuito con il proprio tocco unico, dando vita a un’esperienza che combina azione, platforming e un’estetica volutamente sopra le righe.
Le verdure si ribellano – La trama di Smells Like a Mushroom
Gameplay – salta, spara, ripeti
Prendere il controllo di Carrotado è un’esperienza strana ma divertente. Può saltare, sparare, e persino usare un jetpack per eseguire doppi salti. Le meccaniche di shooting sono solide, con un mix di velocità e precisione che offre libertà di movimento. Tuttavia, c’è un piccolo problema: il platforming. La telecamera sembra avere una personalità propria, e non è particolarmente amichevole. In certi momenti ci si sente più in lotta con l’inquadratura che con i funghi nemici.
Il sistema di progressione è piacevole: raccogliendo rottami metallici è possibile migliorare le armi e aumentare la resistenza di Carrotado. Una piccola componente RPG che aggiunge un po’ di pepe al gameplay, o forse dovrei dire… un po’ di condimento.
Quando il reparto ortofrutta prende vita – Grafica e Audio
Lo stile grafico di Smells Like a Mushroom è colorato, stravagante e adatto alla sua premessa. I personaggi e gli ambienti sembrano usciti da una parodia animata, con verdure poligonali e funghi dall’aspetto minaccioso. Non aspettatevi un capolavoro tecnico, ma il gioco sa come farsi apprezzare visivamente.
Il sonoro di Smells Like a Mushroom è un mix che riesce a strappare qualche sorriso ma non sempre lascia il segno. Le musiche di sottofondo sono allegre e stravaganti, adatte al tono leggero e surreale del gioco. Il doppiaggio è volutamente sopra le righe, con voci che sembrano prese da una recita scolastica particolarmente entusiasta. È tutto parte del fascino del gioco: ridicolo ma autentico.
Non tutto è buono come una carota fresca
Anche con tutta la sua originalità, il gioco inciampa in alcuni aspetti. La telecamera, come già detto, è un problema che può rendere frustrante il platforming. Inoltre, la struttura ripetitiva delle missioni rischia di stancare, specialmente se il giocatore non è coinvolto al 100% nell’umorismo. E le battute? Dopo un po’, iniziano a sembrare più forzate che divertenti.
Divertente, ma non essenziale
Smells Like a Mushroom non è un gioco per tutti, ma se amate i titoli che osano essere strani e non si prendono troppo sul serio, potrebbe regalarvi qualche ora di puro divertimento. È imperfetto, certo, ma fa del suo meglio per compensare con il suo cuore assurdo.