A volte, nel mondo dei giochi indie, può sembrare che i Metroidvania siano un po’ come i treni in una stazione affollata: arrivano in continuazione, con nuove proposte che si susseguono senza sosta. Ed è proprio in questo genere affollato che si inserisce MindSeize, sviluppato da Kamina Dimension, portando con sé una premessa interessante e un concept che promette un’esperienza unica. È un gioco che mescola scienza e fantascienza, enigmi e combattimenti, ma riesce davvero a distinguersi o si perde nella folla?
Un’Avventura Sci-Fi con una Base Retro
L’ambientazione di MindSeize ci catapulta in un mondo sci-fi distopico dove il crimine è tanto avanzato quanto bizzarro. La trama segue M.C. Fox, un investigatore privato che, dopo essere stato gravemente ferito durante un incontro con una misteriosa organizzazione, si ritrova a lottare per la sua vita e per quella di sua figlia, rubata da un’entità che ha il potere di “rubare” le menti. Il concetto di “mente rubata” è intrigante, e l’idea di viaggiare tra pianeti attraverso un corpo robotico è affascinante, anche se non completamente esplorata nel profondo. La tram, infatti, sembra rimanere ancorata alla superficie, mai del tutto sviluppata o arricchita da colpi di scena realmente memorabili.
Design Retro e Déjà Vu: Una Grafica Funzionale Ma Poco Innovativa
A livello visivo, MindSeize abbraccia un design retro, con un look in 2D che potrebbe sembrare familiare a chi è avvezzo ai giochi più classici del genere. I biomi, seppur ben differenziati (giungle, caverne, ecc.), non presentano nulla di particolarmente nuovo, e i nemici, seppur variegati, sembrano derivare da una sorta di “bestiario metroidvania” un po’ scontato. La sensazione di déjà vu è immediata e difficile da ignorare. Tuttavia, la grafica è pulita e funzionale, e l’animazione è abbastanza fluida da non ostacolare l’esperienza di gioco.
Gameplay: Combattimenti e Backtracking, ma Nulla di Rivoluzionario
Il gameplay di MindSeize è un mix classico di esplorazione e combattimenti. L’aspetto più interessante è la possibilità di personalizzare il proprio MAG (Mind Action Gear), il corpo robotico che Fox controlla, e di potenziarlo con nuove abilità e armi. La sensazione di progressione è presente, anche se limitata dal fatto che il gioco segue la formula Metroidvania senza davvero introdurre novità nel genere. La personalizzazione è divertente, ma non abbastanza profonda da renderla davvero entusiasmante per i veterani del genere.
Tuttavia, uno degli aspetti che più frustra in MindSeize è il combattimento. Sebbene ci sia un buon numero di armi e abilità da sbloccare, i nemici sono spesso troppo simili tra loro e la loro IA, talvolta imbarazzante, contribuisce a una certa monotonia. Un problema significativo si verifica quando nemici più forti si avvicinano troppo al personaggio, danneggiandolo e bloccando la possibilità di sparare, creando una sensazione di impotenza che, in un gioco incentrato sull’azione, non è mai una buona cosa. La ripetitività nelle situazioni di combattimento e l’eccessivo backtracking, soprattutto quando non ci sono checkpoint abbastanza frequenti, spezzano il ritmo e rovinano l’esperienza.
Un Mondo Sci-Fi Che Non Esplora Sufficientemente le Sue Potenzialità
La trama di MindSeize ha del potenziale. La mente rubata, il corpo robotico e il viaggio tra mondi diversi potrebbero essere la base per un’esperienza davvero intrigante. Ma il gioco non riesce mai ad andare oltre il suo nucleo di idee, e spesso lascia il giocatore con la sensazione che ci sia molto di più da esplorare. La lore del gioco è interessante, ma raramente viene approfondita in modo soddisfacente. Più che un’esperienza sci-fi unica, MindSeize si limita a un’esplorazione superficiale di concetti che, in altri giochi, avrebbero potuto essere trattati con maggiore profondità.
La Trama Salva il Gioco, ma Non Basta
In conclusione, MindSeize è un gioco che, sebbene abbia il cuore nel posto giusto, non riesce a emergere dalla massa di Metroidvania che ormai affolla il mercato. La trama, seppur interessante, non viene sviluppata appieno; i combattimenti sono frustranti e la ripetitività è un problema evidente. Nonostante ciò, il gioco riesce a intrattenere grazie alla possibilità di personalizzare il proprio personaggio, alla soddisfacente esplorazione e a una lore che, sebbene sottotono, riesce comunque a catturare l’interesse.
Se siete fan del genere e non vi aspettate niente di rivoluzionario, MindSeize potrebbe essere una scelta divertente per passare qualche ora. Ma se cercate un Metroidvania che sfidi le convenzioni e offra qualcosa di veramente nuovo, probabilmente dovrete guardare altrove.
VOTO 6.5/10
Pro
- Ambientazione Sci-Fi Intrigante
- Buona Personalizzazione del Personaggio
- Grafica Retro Pulita e Funzionale
- Lore Interessante
Contro
- Trama Superficiale
- Gameplay Semplice e Ripetitivo
- Senso di Déjà Vu
- Potenzialità Sci-Fi Non Sfruttate