Nel tenebroso regno di Elden Ring, dove le terre si intrecciano come fili di destino e i sussurri di antiche rovine evocano promesse di mistero e pericolo, sorge ora un nuovo capitolo epico: Shadow of the Erdtree. Nato dall’ombra stessa dell’Albero Maledetto, questo DLC si staglia come un’opera intricata di oscurità e scoperta. Esploratori audaci e temerari cavalieri affronteranno nuove terre, popolate da nemici spietati e segreti sepolti, mentre la ricerca di verità ancestrali porta alla luce il cuore palpitante di un regno avvolto nell’incubo eterno. Prepare your sword, Tarnished. Adventure awaits in the shadow’s embrace.
Per questa recensione abbiamo avuto il piacere di giocare Elden Ring: Shadow of the Erdtree su Xbox Series X, grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
Esplorazione Profonda del Regno delle Ombre
Dopo più di due anni dall’uscita del memorabile e pluri-premiato Elden Ring, finalmente la tanto attesa espansione ha fatto la sua comparsa e possiamo dirlo sin da subito: la Terra dell’Ombra, ti porterà in un mondo intricato, sconnesso, che metterà ancora più a dura prova la tua pazienza, la tua destrezza, ma sopratutto il tuo senso dell’orientamento.
Shadow of the Erdtree si presenta come un’aggiunta densa e intricata al mondo già vasto di Elden Ring. Laddove le Terre di Mezzo potevano sembrare un vasto e variegato paesaggio, la Terra dell’Ombra è più simile a una rete di gallerie e corridoi, dove ogni passaggio può nascondere tesori o nemici insidiosi.
Una delle prime cose che salta agli occhi è la differenza di tono e struttura. Mentre le Terre di Mezzo potevano essere esplorate con una certa libertà, la Terra dell’Ombra richiede una precisione e una dedizione maggiore. I dungeon, ora più intricati e stratificati, spesso ti costringono a esclamare per il loro design ingegnoso e spietato. È facile perdersi o ritrovarsi in luoghi pericolosi senza un’adeguata preparazione. Se hai trovato soddisfacente l’orientamento in una terra sconosciuta, questo DLC ti metterà ancor di più alla prova.
I nemici, vecchi e nuovi, sono ancora più impegnativi. Dai ferali selvaggi ai guerrieri Cornuti Ricurvi, c’è una varietà che richiede un adattamento continuo delle tue tattiche di combattimento. I boss, in particolare, sono feroci e senza pietà, progettati per mettere alla prova la tua abilità nel tempismo e nella strategia. Se hai sconfitto Radahn e Mohg nel gioco base, necessari a sbloccare il mondo di Shadow of the Erdtree, aspettati di molto peggio. Preparati a essere sorpreso dalla crudeltà di questi mostri.
L’esplorazione è il cuore pulsante di questa espansione. Non c’è solo la vastità, ma la densità di dettagli e di sfide che rendono ogni scoperta una vera e propria conquista. Le ambientazioni, dal disturbante al maestoso, ti trasportano in un viaggio emotivo mentre attraversi antiche rovine e foreste oscure. Cavalcare attraverso questi pericolosi ma ricchi paesaggi è molto più un’opportunità per studiare ogni angolo e scoprire segreti nascosti piuttosto che uno spostamento da un luogo all’altro.
Tuttavia, in questo nuovo mondo, la contemplazione di paesaggi meravigliosi o, per certi versi, cruenti trova finalmente il suo spazio, un elemento che in parte era stato trascurato nelle Terre di Mezzo. Nonostante il level design complesso e la difficoltà del gioco, capita di sentirsi in compagnia solitaria mentre si osserva con meraviglia questo fantastico universo.
Nella Terra dell’Ombra, la densità del mondo mette in luce però anche quanto il genere cozzi con un contesto prevalentemente open world, come la paralisi da scelta e la frustrazione nei confronti dei labirinti intricati. Con l’arrivo di Elden Ring, la novità e l’enorme hype hanno nascosto quanto il genere Souls-like possa in qualche modo scontrarsi con il mondo aperto e la libertà di scelta. Tuttavia, la nuova incarnazione della formula evidenzia chiaramente il dilemma: in un mondo vasto con infinite opzioni, è facile sentirsi sopraffatti e indecisi su quale direzione prendere, rischiando di compromettere il puro divertimento che un videogioco dovrebbe garantire. Questo si complica ulteriormente con la presenza del “labirinto”, un elemento che su percorsi più lineari come nei Dark Souls era più coerente.
Questo scenario è aggravato dalla mancanza, riscontrata anche nel gioco base, di impostazioni di accessibilità che potrebbero rendere il titolo più adattabile alle diversità senza comprometterne l’integrità. Inoltre, nel DLC si nota una notevole mancanza di bilanciamento, soprattutto a partire dal quarto boss principale e a quel punto diventa lampante: Shadow of the Erdtree si configura come l’apoteosi del delicato equilibrio tra sfida e gratificazione, un’esperienza che nasce esclusivamente per qualcuno, che non vuole essere adatta a tutti.
E così, nonostante l’aggiornamento dell’arsenale, senza spoilerare troppo sulle nuovissime armi e armature, ha creato nuove strategie e nuove opzioni di combattimento, il non sentirci mai al livello per colpa della difficoltà di Shadow of the Erdtree ci porta inequivocabilmente ad andare verso il meta, riducendo la sperimentazione.
A nostro favore però arrivano le nuove meccaniche di potenziamento non più basate sull’avanzamento di livello. Tra queste, i Frammenti di Albero Ombroso permettono di aumentare le statistiche di base degli equipaggiamenti e aggiungere effetti speciali come danni elementali o resistenze specifiche. Le Ceneri degli Spiriti Reveriti, invece, infuse nelle armi, trasferiscono le abilità speciali e le tecniche di combattimento dei loro antichi portatori al tuo Tarnished. Questo non solo aumenta la potenza delle armi, ma può anche cambiare drasticamente lo stile di gioco.
Preparati a immergerti in un’avventura oscurae avvincente, dove ogni battaglia e ogni scoperta ti avvicinano sempre di più al cuore di un regno avvolto nel mistero e nella meraviglia.
Elden Ring: Shadow of the Erdtree è disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Microsoft Windows.
VOTO 9/10
Pro
- Nuove mondo, nuovo tutto
- Profondità narrativa
- Ambientazioni suggestive
Contro
- Difficile e sbilanciato
- Ancora niente accessibilità