Nel vasto deserto di attese e aspettative, Sand Land si erge come un’oasi di promesse e potenziali. Annunciato lo scorso anno durante il Summer Game Fest, le mie speranze si sono innalzate come le dune di sabbia, cullate dalla nostalgia per il mondo creato da Akira Toriyama ormai 24 anni fa. E ora, finalmente, il gioco è giunto, portando con sé il ricordo ancora fresco del genio creativo che ha dato vita a quest’universo. Tuttavia, la recente scomparsa di Toriyama getta un’ombra su questo viaggio, trasformando l’esperienza di gioco in un’emozionante ma agrodolce celebrazione del suo straordinario lascito creativo.
Così, oggi scopriremo insieme Sand Land, il videogioco ispirato a una delle opere minori del geniale mangaka Akira Toriyama, il famoso creatore dei pluripremiati Dr. Slump e Dragon Ball. Sviluppato da ILCA e pubblicato con cura da Bandai Namco Entertainment, Sand Land porta con sé il peso di un’eredità straordinaria, mentre cerca di navigare tra le sfide di riportare in vita quei tratti celebri che han dato vita a un mito. Ma anche se il gioco non riesce sempre a soddisfare le aspettative più alte, la sua esistenza stessa è un tributo alla creatività senza tempo di Akira Toriyama, che vive attraverso ogni pixel di questa avventura digitale.
Per questa recensione abbiamo avuto il privilegio di giocare a Sand Land su Xbox Series X, grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
Fedeltà all’originale: la trama di Sand Land
Nel vasto deserto di Sand Land, la sete è un’ombra costante che si insinua tra le dune ardenti, minacciando di spegnere ogni speranza di vita. In questo mondo arido e implacabile, umani e demoni lottano per la sopravvivenza, mentre il sole incessante brucia la terra e i venti portano solo sabbia e disperazione.
La storia ha inizio con Belzebù, il principe dei demoni, il suo improbabile compagno Thief e l’impavido sceriffo Rao. Insieme, intraprendono un viaggio epico attraverso il deserto alla ricerca della leggendaria Sorgente, l’unica fonte d’acqua rimasta in un mondo assetato. Tuttavia, mentre gli eroi incontrano preziosi compagni di viaggio e sconfiggono feroci nemici e impavidi eserciti, il passato oscuro di Sand Land inizia a perseguitarli, rivelando segreti sepolti da secoli e tradimenti che risalgono ai tempi antichi. E mentre la minaccia della guerra e della distruzione incombe su di loro, i protagonisti devono lottare non solo per la loro sopravvivenza, ma anche per il futuro del mondo.
La trama di Sand Land non si limita a prendere spunto fedelmente dall’omonima opera autoconclusiva di Toriyama ma la espande ulteriormente. Attraverso dialoghi ricchi di sfumature e descrizioni vivide, il gioco crea un’atmosfera autentica che ci immerge nella storia e nei personaggi. E, mentre le vicende di Belzebù sono al centro della narrazione, ogni personaggio, da Ann alla Regina Seraphina, è riccamente sviluppato e contribuisce in modo significativo alla trama generale.
La perfetta rappresentazione dell’immaginario del Maestro
Nella rappresentazione del mondo di gioco, Sand Land brilla. La grafica adopera una tecnica che rende visivamente accattivante il mondo creato da Akira Toriyama. I personaggi, finemente dettagliati, riflettono fedelmente lo stile distintivo del manga originale. Il cel shading conferisce vita agli elementi del gioco, facendoli emergere dalle pagine del fumetto e trasportandoci in un mondo vibrante e vivace.
In Sand Land, ciò che ci si può aspettare è una fedele rappresentazione dell’estetica unica di Toriyama, con le sue linee pulite e stilizzate che evocano ricordi di Goku e altri personaggi iconici di Dragon Ball. Dalle esagerate caratterizzazioni di Mr. Satan alle pittoresche cupole di Namek, e persino agli eccentrici veicoli della Capsule Corp richiamabili da apposite capsule, il gioco, esattamente come il manga, cattura perfettamente lo spirito e lo stile del Maestro.
Un’avventura che non riesce a brillare al di fuori della campagna principale
Tuttavia, nonostante la fedeltà narrativa e visiva, l’avventura in Sand Land non decolla mai veramente al di là dell’attività principale, la campagna.
Le meccaniche di gioco di Sand Land abbracciano una vasta gamma di generi, offrendo ai giocatori la possibilità di esplorare il mondo, combattere nemici corpo a corpo o grazie ai potenti mezzi di trasporto, e personalizzare il proprio equipaggiamento. Una miriade di potenziamenti unici per Belzebù e i suoi compagni, Rao e Thief, otto veicoli unici tra cui scegliere e un sistema che incentiva il farming dei materiali aggiungono ulteriore varietà a questo ARPG. Inoltre, non mancano gli scontri con temibili boss e gli attimi di puro platform in 2D.
Tuttavia, il deserto di Sand Land si rivela privo di mordente. Le promesse di avventura e scoperta si scontrano con la monotonia delle distese sabbiose, con poche opportunità di esplorazione e interazione. Ci si ritrova a vagare tra villaggi sparsi e rovine desolate, con poco da fare oltre a seguire le missioni della campagna principale, durante la quale diventa più conveniente sfruttare i punti di viaggio rapido piuttosto che perdersi nell’esplorazione di un bel nulla.
Inoltre, anche la campagna stessa non sfrutta appieno la vasta gamma di meccaniche offerte. Nonostante i potenziamenti di Belzebù e la personalizzazione dei veicoli, gran parte dell’avventura si svolge preferibilmente utilizzando il carrarmato, con solo sporadici momenti di utilizzo di altri mezzi più veloci o versatili. È solo verso la fine, con lo sblocco dell’armatura da battaglia, che si ha accesso a uno dei veicoli più divertenti, ma a quel punto dell’avventura, Sand Land è pressoché finito.
Il risultato è un gioco piacevole, soprattutto durante la prima decina di ore di gioco, in particolar modo seguendo ciecamente la campagna principale. Tuttavia, tutto il resto appare superfluo e monotono, lasciando il rammarico di non aver avuto modo di sfruttare appieno un sistema di combattimento e di esplorazione tutto sommato ben fatto.
Un’esperienza imperdibile per i fan di Akira Toriyama
Sand Land, tratto dall’omonimo manga di Akira Toriyama e uscito poco dopo la scomparsa del Maestro, non può che ergersi a celebrazione del genio creativo, a struggente melodia che risuona nel deserto della nostra nostalgia.
Eppure, non tutto è perfetto nel regno di Sand Land. Sebbene il gioco catturi con maestria l’estetica e lo spirito del manga originale e dell’immaginario di Toriyama, e le sue meccaniche di gioco siano studiate con meticolosa precisione, la mancanza di attività che le mettano in risalto limita il suo potenziale. Il deserto di Sand Land, pur affascinante, si rivela spesso privo di vita, come un quadro incompleto che attende il tocco finale del pennello.
Tuttavia, nonostante queste limitazioni, l’esperienza resta più che apprezzabile e si rivela un tributo toccante a uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese, un’opportunità unica di immergersi nel mondo affascinante e surreale di Sand Land.
Sand Land è ora disponibile per Xbox Series X|S, PC, PlayStation 4 e PlayStation 5.
VOTO 8/10
Pro
- Fedeltà al materiale originale
- Visivamente sbalorditivo
- Meccaniche di gioco ben studiate
Contro
- Monotonia delle distese sabbiose